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  • 10 marzo 2013 - Il neon a catodo freddo questo sconosciuto
  • 9 luglio 2012 - Il LED sostituisce il buon senso... ancora una volta!



  • IL NEON A CATODO FREDDO QUESTO SCONOSCIUTO


    Negli ultimi tempi abbiamo assistito al progressivo diffondersi nei mercati delle insegne, dell’illuminazione e della decorazione, dell’ultimo ritrovato (si fa per dire in quanto da oltre 20 anni sul mercato) riguardante le fonti luminose alternative, vale a dire dei LED (Light emitting diodes).
    Nel frattempo si ?parlato sempre meno e dei tubi al neon a catodo freddo che tuttora hanno molteplici vantaggi come fonte luminosa: alto rendimento, basso costo, risparmio di energia, lunga durata e vasta gamma colori.
    Il problema dell’invasione dei LED a scapito delle altre fonti luminose e di conseguenza anche dei tubi a catodo freddo ?dovuto anche al fatto, soprattutto nel caso di questi ultimi, della parziale o completa non conoscenza da parte dell’utente finale della terminologia “catodo freddo?
    Infatti, quando se ne parla sia in ambito pubblico che privato, molto spesso al termine “catodo freddo?viene associata la domanda: ma che cos'?, mentre per quel che riguarda i LED ?in atto un invasione mediatica travolgente tramite giornali, riviste, televisioni, manifestazioni di ogni genere supportate da un marketing esagerato e spesso fuorviante e non veritiero dei colossi produttori e di mille altri piccoli.
    Per altro, il tubo al neon a catodo freddo, conosciuto da oltre un secolo per le sue prestazioni, ? sfortunatamente noto soltanto e soprattutto dai cosiddetti “addetti ai lavori?che non riescono a far sentire la loro voce a causa delle scarse potenzialit?di marketing in relazione ai volumi di affari non paragonabili a quelli dei suddetti colossi.
    Per quanto riguarda il “catodo freddo?cerchiamo qui di seguito di illustrare la fabbricazione e i pregi di questo secolare ma sempre giovane prodotto, tuttora utilizzato nelle insegne,nell’ambito artistico e pi?largamente nell’illuminazione d’interni con risultati sempre molto soddisfacenti sotto tutti i punti di vista. La lampada a catodo freddo (anche detta genericamente al neon) viene ottenuta partendo da tubi in vetro trasparenti “colorati?internamente con differenti polveri fluorescenti e prodotti in vari diametri, da 6 a 38mm, e lunghezze fino a 3200mm.
    Lampade diritte possono essere ottenute in qualsiasi lunghezza intermedia semplicemente tagliando i tubi secondo la richiesta oppure lampade sagomate secondo disegno del cliente tramite il riscaldamento del tubo stesso e conseguente soffiaggio per mantenere il diametro nelle curve (vedi per esempio i soffiatori di vetro di Murano).
    Una volta stabilita forma e lunghezza il passaggio successivo e quello di saldare ai terminali una coppia di elettrodi in metallo e quindi collegare l’elemento a uno speciale macchinario che consente di effettuare il vuoto all’interno e di “bombardare?gli elettrodi al fine di provocare una scarica all’interno del tubo.
    Il successivo inserimento di una minima percentuale di gas illuminante (argon/neon) e mercurio consente la trasformazione finale in lampada che necessita per essere alimentata di un trasformatore che porti la tensione dai 220/240v della rete fino a un massimo da 1000 a 10.000v a seconda dei metri lineari da accendere e del diametro della lampada stessa.
    Passiamo ora a illustrare i pregi. Innanzitutto con i nuovi trifosfori di ultima generazione ?possibile ottenere prestazioni luminose di assoluto livello con modesto decadimento nel tempo (max del 20% fino a 10 anni), notevoli CRI (colour rendering index) e consumi elettrici ineguagliabili. Se poi, come tante volte richiesto, la luminosit?fosse eccessiva, la stessa pu?essere ridotta con trasformatori meno potenti e/o dimmerabili e quindi con consumi e costi ancora pi?bassi.
    La durata di vita e di almeno 100.000 ore e non sono pochi i casi accertati di realizzazioni che dopo 20 anni sono ancora attive. La gamma offerta ?pari a pi?di 70 colori con reperibilit?degli stessi negli anni e costanza di colore altrettanto affidabile da partita a partita.
    La lampada a catodo freddo o neon pu?essere usata a vista nell’elaborazione di logos di qualsiasi tipo, nella illuminazione di lettere scatolate, cassoni di varie dimensioni, controsoffittature in alberghi, centri commerciali, abitazioni private, decorazioni e realizzazioni artistiche e la sua manutenzione ?minima e di conseguenza con costi bassissimi.
    Dunque non ?chiara questa esagerata penetrazione dei LED a discapito delle lampade fluorescenti a catodo caldo (le classiche standard OSRAM, PHILIPS, ecc. per intenderci) ma soprattutto a discapito delle lampade a catodo freddo che offrono indubbiamente notevoli vantaggi, tra i quali, torniamo a citare la luminosit?fino a 100 lumen/watt, il consumo a parit?di luce emessa inferiore del 30% e costi, sempre a parit?di rendimento, di 2 o 3 volte inferiori. Inoltre non dimentichiamo una luce continua a 360?e quindi bidirezionale contro una luce unidirezionale a 180?tutta punteggiata.
    Possiamo anche aggiungere che il tubo a catodo freddo ?senza alcun dubbio un prodotto professionalmente qualificante e alla portata della capacit?di pochi operatori tecnicamente preparati che possono offrire una soluzione di illuminazione valida sotto tanti aspetti e sono soggetti a una limitata concorrenza.
    All’opposto i LED sono ora “inflazionati?sul mercato. Tutti sono in grado di proporli, dalla societ?pi?affermata al piccolo elettricista e anzi vengono anche commercializzati dagli ipermercati. Il prossimo passo di questi ultimi sar?quello di vendere pannelli e lettere scatolate gi?confezionate in cui il consumatore “fai da te?sar?in grado di inserire i suoi bravi LED e farsi l’insegna da solo.
    Va da s?che un tale sistema non richiede preparazione tecnica e quindi anche le aziende ora operanti nel settore insegnistico e dell’illuminazione saranno soggette a una concorrenza illimitata.
    Il “catodo freddo?dal suo stesso nome ?una fonte luminosa che scalda pochissimo, che si accende immediatamente senza sfarfallamenti e che non subisce alterazioni con le alte temperature.
    Cosa che invece avviene facilmente nel caso dei LED che, al di sopra dei 60? facilmente raggiungibili all’interno di pannelli e lettere scatolate esposti ad alte temperature, perdono velocemente luminosit?e riducono drasticamente la loro durata di vita fino a non pi?di 10.000 ore (ca. 3 anni per 10h/g), oltre a provocare un facile surriscaldamento degli alimentatori e conseguente possibile bruciatura.




    IL LED SOSTITUISCE IL BUON SENSO... ANCORA UNA VOLTA!

    Fallire risparmiando soldi!! Sembrerebbe illogico per molti, ma forse sono proprio quelli di noi che non hanno grossi budget aziendali o la necessit?di far sentire meglio la nostra coscienza a diventare sensibili all’ambiente.
    Evidentemente non ?il caso dell’azienda America, dove i progettisti e disegnatori di insegne, aziende acquirenti e ingordi manager dell’ufficio acquisti creano il loro magico sentirsi bene senza considerare il ritorno reale dell’investimento.
    Come esempio diamo un’occhiata alla realt? considerando l’insegna della CITGO ( mega azienda petrolifera )situata in una delle principali piazze di Boston U.S.A. e attualmente sotto rifacimento con illuminazione a LED per la seconda volta dopo 5 anni dalla prima.
    L’originale insegna animata al neon, dal 1965 al 2005 ha illuminato lo skyline di Boston come una pietra miliare. Il costo del neon alla stato attuale sarebbe di $ 324.000 (cio?$ 8.100 all’anno per 40 anni di funzionamento).
    Nel 1982 la CITGO voleva smontare l’insegna ma venne persuasa da molti gruppi locali a lasciare inalterata l’installazione sul posto per il suo significato storico.
    Nel 2005 la CITGO decise, dietro sollecitazione del loro ufficio centrale Venezuelano, di rifare l’insegna usando la tecnologia a LED. Il costo iniziale per l’illuminazione risult?di $ 1.500.000. Dopo avere funzionato dal 2005 al 2010 l’insegna funzionava talmente male da richiedere una nuova illuminazione. Ci?significava una perdita di $ 300.000 per ogni anno in base al costo iniziale di produzione. Provate a comparare tutto ci?al neon!!!
    Nonostante tutto la CITGO era orgogliosa di dichiarare di avere risparmiato $ 18.000 di energia per ognuno dei 5 anni di funzionamento. Ma che dire della spesa extra di $ 282.000 sostenuta per ognuno dei 5 anni di funzionamento? La CITGO deve avere una magica, super, sorgente di energia verde per rifarsi dalla grossa perdita finanziaria.
    Se ci?sembra un illogico matematico, controllate la matematica di quel “risparmio?di $ 18.000. Sembra che l’insegna si illuminasse di energia propria. In base a test effettuati con prodotti con simile emissione luminosa, questi numeri di “risparmio?proprio non ci sono. La maggior parte delle volte i paragoni sono fatti con prodotti di tecnologia peggiore con tipi di tecnologia migliore, e il livello di luce emessa non viene paragonato. Ma nel caso di grossi budget e studi di marketing, la verit?in qualche modo diventa un insignificante, omesso dettaglio.
    La seconda illuminazione a LED ?attualmente in fase di lavorazione con i suoi relativi costi non dichiarati. Forse questa volta funzioner?matematicamente in modo pi?favorevole per la CITGO, ma con la tendenza del mercato dei LED ad accorciare i periodi di garanzia e dichiarare performance non provate, ci?pu?essere fisicamente impossibile.
    Tenete sotto controllo tra pochi anni questo esempio di illuminazione. Chiss? pu?darsi che il buonsenso allora torner?di moda.

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